Di tag in tag

Pubblicato: 28 aprile 2010 in blog, illusioni, lavoro, link, notizie ansa, uomini, virtualità

Ho molta nostalgia di questo blog, di quando scrivevo ghignando allegramente. E oggi alla nostalgia si è aggiunto il rammarico di averlo abbandonato. E’ ancora così bellino, con la donnina vintage che sorride dall’header. Ma cosa posso scrivere di ironico ancora? Dovrei cambiare titolo, non più Ironica ma Sconcertata oppure Avvilita. Sarà che sto diventando una babbiona, ma mi ritrovo sempre più spesso a pensare come una babbiona. La gente è sempre più rimbambita, fa cose da pazzi e non solo per modo di dire. L’ultima l’ho letta oggi qui. Che qualcuno provveda a curarli, per favore.

Negli ultimi mesi ho continuato a informarmi, accrescendo il mio livello di sfiducia nel genere umano. A proposito di uomini. Il commissario Adamsberg è il mio recente amore letterario, e l’astronomo trombettista è apparso in un documentario del National Geographic. Io che continuo a guardare i telefilm e poi me ne ritrovo uno in casa…

La novità più importante riguarda quello che sto facendo ora. Fino allo scorso ottobre i post li scrivevo con Dreamweaver e poi incollavo il codice che si generava in automatico nella finestrella di Splinder.

Adesso sto scrivendo con lo stesso programma, però la differenza fondamentale è che uso la finestra superiore, quella del codice. Alla maggior parte questo dirà poco o nulla. Ma in pochi centimetri di spazio c’è molta della mia storia degli ultimi mesi.

Insomma, ho fatto un corso di web design, e quando vado a vedere il codice sorgente di una pagina web non fuggo inorridita. La mia passione sono i div, che obbedienti ai miei comandi si dispongono ordinati come soldatini. E ora devo imparare a essere un bravo generale. Ho finito il mio primo sito da poco, come esercitazione di fine corso, e un altro è in lavorazione con l’apporto sostanziale di un giovane collaboratore.

Sarebbe un bel lavoro da fare. Sarebbe un lavoro soprattutto. Una piccola iniezione di fiducia e un apporto costruttivo al mio conto.

commenti
  1. LaPulceIronica ha detto:

    è triste pensare che tu abbia perso la tua ironia…by una che se la tiene ben stretta l'ironia.

  2. anonimo ha detto:

    "Comes raining comes shine"Chiedi al tuo musicista di fiducia di eseguirla per te.Non rattristarti per l'amico che è partito.Se c'è un ritorno in lui , lo ritroverai.Paolodeck

  3. ironica ha detto:

    deck! Frase profetica la tua…Quasi quasi riprendo a scrivere.

  4. venturo ha detto:

    Ma forse in moto si arriva prima nell'aldilà?L'ironia è l'unica medicina per mandar giù questi tempi bui: siamo in un nuovo oscuro medioevo, il medioevo dell'anima.Prima o poi da qualche parte arriveremo, ma non senza ironia. Questo è impossibile.Coraggio e complimenti per i progressi col web!

  5. anonimo ha detto:

    Ale, cerca di Bonifacci 🙂 sto cominciando a scrivere anch'io. Non qui.A parlarne me n'verguenzo. Sappimi dire.

  6. anonimo ha detto:

    non sei tu che sei babbiona, sono gli altri che sono tamarri!

  7. GattoVI ha detto:

    Potresti diventare una babbiona ironica.E' un piacere leggerti di nuovo 🙂

Lascia un commento